OFFICINA DOLCEVITA SRL

Officina Dolcevita si racconta in questa breve intervista.

Piscine, da dove nasce questa passione?

Per puro caso, lavoravo nel mondo dei servizi e mi sono presentato in Piscine Castiglione per proporre quello che vendevo, correva l’anno 2005. Sono piaciuto all’amministratore delegato e così la proposta me l’ha fatta lui. L’amore per le piscine è nato strada facendo. Io ho nuotato per tanti anni a livello agonistico, ma soprattutto ho sempre avuto la passione per l’arredamento. Per questo motivo, non ho mai visto la piscina come qualcosa solamente tecnico, ma come un elemento di design che valorizza la casa dei miei clienti e che va integrato con il resto della casa.

Rallentare, potrà aiutare anche a una ripartenza con idee nuove?

Non saprei, ma di sicuro la grinta e la voglia di riprendere si stanno accumulando, quando si riparte saremo come una macchina da corsa al via: sgommeremo!

Quali sono i valori dell’Italia e di Piscine Castiglione che ci rendono unici nel mondo?

Design, “calore” – inteso come empatia – e personalizzazione in tutte le fasi di realizzazione della piscina. Inoltre l’essere molto locali e territoriali pur lavorando per nome e per conto di un’azienda internazionale, ci rende “glocal” nel più bel senso del termine. Ovvero abbiniamo la ricerca e sviluppo di un’azienda leader internazionale delle piscine all’attenzione al cliente grazie a una rete di concessionari che conosce il territorio e cura ogni dettaglio, come una vera mamma italiana.

Raccontate brevemente la vostra storia, le vostre prime piscine (targate Piscine Castiglione) o quelle più importanti…

Sono parecchi gli aneddoti, ma ce n’è uno che vale veramente la pena raccontare. Era il 2012, ho un appuntamento con una coppia con una villa affacciata sul Lago di Garda: belle persone, una bella casa con un giardino e una location esclusivi. Così propongo il top della gamma Piscine Castiglione: una Myrtha con l’effetto infinity a cascata lunga 12 metri. Accettano il preventivo accettato senza batter ciglio. Durante i lavori di costruzione apprendo che la piscina era una delle richieste della moglie in fase di divorzio. Ci rimango un po’ male, per loro ma anche per me, mi spiaceva che la trattativa fosse stata così facile perché pilotata da avvocati e da interessi economici, motivazioni così lontane dai motivi per cui si dovrebbe fare una piscina. Beh, dopo un anno, rientrando nella proprietà per fare le foto alla piscina, ho una grata sorpresa. I coniugi sono tornati insieme e scopro che a far rinascere la scintilla era stata anche la piscina che creando nuovi momenti di condivisione in famiglia aveva riunito la coppia. Insomma la piscina aveva raggiunto il suo scopo.

Raffa di Puegnago, Aprile 2020.